Il percorso di ovodonazione cambia da donna a donna

Chi può ricorrere all’ovodonazione?

Perché una donna riesca, idealmente, a concepire un bambino con facilità, dovrebbe essere giovane, cioè in età fertile, di peso adeguato e in buone condizioni cliniche.
Naturalmente chi vuole accedere alla fecondazione assistita con ovodonazione, non possiede tutte queste caratteristiche. Per queste donne la preparazione è fondamentale per raggiungere l’obiettivo della gravidanza.

Prepararsi alla fecondazione con l’ovodonazione

Un buon risultato è legato alla qualità dell’embrione, ma anche a una buona preparazione endometriale. Bisogna concentrarsi sulla paziente, personalizzare e studiare individualmente ogni percorso. Innanzitutto è necessario considerare il quadro clinico della persona che vuole accedere all’ovodonazione, valutare nel complesso il benessere di tutto il suo corpo. Problemi quali diabete, obesità o disfunzioni della tiroide, riducono fortemente le probabilità di successo della gravidanza. Bisogna inoltre verificare la presenza o meno, di patologie cliniche relative all’utero. Le ecografie permettono di valutare lo stato della cavità uterina, l’eventuale presenza di fibromi, polipi o altre patologie. Infine la paziente va sottoposta a uno screening per verificare la presenza di eventuali malattie infettive.

Menopausa e ovodonazione

Nell’ovodonazione si confronta un embrione con un endometrio e di conseguenza, una donna in menopausa, andrà sottoposta a una terapia ormonale sostitutiva per alcuni mesi, perché l’utero riprenda vitalità, tonicità e si ristabilisca il ciclo. La paziente è infine sottoposta a una terapia fatta di estrogeni e progestinici (un trattamento personalizzato e condotto per un periodo di tempo limitato) a base di ormoni che, una donna in età fertile, produrrebbe naturalmente.

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