Fertilità maschile sempre più a rischio
Negli ultimi anni la capacità riproduttiva negli uomini si è notevolmente ridotta.
Stress, ma anche stili di vita non corretti hanno influito negativamente sulla fertilità maschile, al punto che «negli ultimi 20 anni il numero degli spermatozoi prodotti si è quasi dimezzato»
Numerosi sono i fattori in grado di influire sulla fertilità del liquido seminale,sia in termini di conta che di motilità, dallo stile di vita poco idoneo, assunzione di farmaci e sostanze quali tabacco, alcool o droghe alla presenza di infezioni del tratto urogenitale.
Fumo : In letteratura molti Autori hanno dimostrato la strettacorrelazione tra fumo e dispermia con effetti dose- dipendente.
I meccanismi gametotossici e gonotossici del fumo sono molteplici ed alcuni ancora sconosciuti. Sicuramente un ruolo cruciale è svolto dallo stress ossidativo sul testicolo dei fumatori, con decremento di acido ascorbico e incremento della frammentazione del DNA rispetto ai maschi fertili non fumatori.
Alcool : l’abuso di sostanze alcoliche per la durata di almeno un anno, provocano alterazioni della fertilità con incremento di FSH – LH , decremento di testosterone , del volume seminale, della concentrazione deglispermatozoi e della loro motilità.
Stress psichico: Da tempo si è ipotizzato che lo stress può causare sub infertilità maschile per alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisario. Il meccanismo alla base dell’influsso negativo esercitato dallo stress psichico sul testicolo e nello specifico sullo spermiocitogramma, è da attribuirsi ancora una volta all’incremento dello stress ossidativo. Le modalità con cui ciò avvenga non sono ancora note ma è probabile che vi sia un incremento del metabolismo aerobio dovuto ad alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi- surrene con aumento dei livelli di cortisolo rilasciato dal surrene .
Attività fisica: Alcuni sport possono influire negativamente sulla fertilità maschile per l’insorgenza di un varicocele o per traumatismi ripetuti ai genitali.
Infezioni Croniche: Un infezione o una infiammazione del tratto seminale si riscontra nel 10-30% dei maschi che afferiscono ad un centro per la diagnosi e la cura della sterilità.
Nella maggior parte dei casi è possibile individuare una origine batterica da Ureaplasma Urealitycum , Mycoplasma hominis e Clamydia. Questi germi inducono una risposta infiammatoria cronica con incremento di leucociti aumentata produzione di ROS.
Anche le infezioni virali ( HSV, HBV, HCV, CMV ) determinano una aumentata produzione di leucociti con conseguente aumento dei ROS e quindi alterazione dello qualità del liquido seminale.
Varicocele: Si tratta di fatto di una dilatazione varicosa delle vene reflue del testicolo (plesso pampiniforme, fino al coinvolgimento delle vene spermatiche interne), che trova la sua massima età di incidenza tra i 15 e 25 anni. Interessa circa il 10-20% della popolazione generale maschile e nell’85% dei casi è ubicato a sinistra, risultando a destra o bilaterale in una minoranza delle situazioni. I meccanismi che determinano il danno testicolare, sia pure non completamenti noti sono:
a) La stasi sanguigna nel testicolo che determina un ristagno di sangue povero di ossigeno e di sostanze nutritive a livello testicolare;
b) L’aumento di temperatura nel testicolo: per la congestione sanguigna; il testicolo è molto sensibile ad un aumento di temperatura prova ne sia che è localizzato in una sede a diretto contatto con l’esterno e non nell’addome.
Il danno testicolare a sua volta comporta un danno sulla spermatogenesi sempre per aumento dei ROS.
Obesità: Anche l’obesità rischia di alterare i valori del liquido seminale. Uno studio pubblicato sulla rivista Fertility & Sterility, ha dimostrato che i pazienti con un elevato indice di massa corporea BMI (>35 kg/m2) hanno maggiori livelli di estradiolo, più bassi livelli di testosterone e di inibina B.
Pazienti gravemente obesi mostrano una riduzione nel volume totale dell’eiaculato e un maggior numero di spermatozoi con DNA frammentato rispetto agli uomini con peso nella norma.