La sterilità una battaglia da vivere
La condizione di sterilità è definita come ‘incapacità di avere un figlio un anno di rapporti non protetti.
Si stima che questo problema interessi circa il 15 -20 % delle coppie in età riproduttiva, assumendo carattere sociale.
Italia, tra le nuove coppie che si formano ogni anno, circa 40.000 sono destinate ad avere difficoltà riproduttive nella loro futura vita relazionale
Queste coppie, nel loro insieme, rappresentano la popolazione “sterile”.Oltre alla valenza sanitaria in quanto è a tutti gli effetti una “malattia”, la sterilità ne possiede altre di ordine psicologico, familiare e relazionale.
Infatti, quando il progetto di genitorialità è particolarmente difficile da realizzare a causa della sterilità, la capacità di gestire lo stress e la frustrazione è messa a dura prova.
Il disagio causato dalla sterilità è generato dal sentire che la propria esistenza appare improvvisamente priva di essere, priva di senso, di motivazione, di progetto. Saper riconoscere il proprio disagio, però, non è facile. Chiedere aiuto è invece un modo per ritrovare la cura di sé e degli altri, ritrovare la rotta per ricaricarsi e affrontare le difficoltà.
La sterilità pone l’esigenza di fare delle scelte molto importanti come quella di adottare, ricorrere ad un trattamento di PMA o accettare di vivere senza figli. Accettare le difficoltà psicologiche e conoscerle può essere un modo per iniziare a superale. Non più di 25 anni fa, la coppia sterile aveva ben poco da scegliere. Il “poter scegliere” può creare ansia , a volte confusione, ma è sempre una conquista
Una coppia sterile , informata correttamente, può responsabilmente decidere di proseguire il percorso riproduttivo, di scegliere altre strade (ad esempio la adozione), di accettare la propria condizione di sterilità.
Iniziare un percorso di PMA significa, in primo luogo, essere disposti a tollerare l’incertezza del risultato a fronte di un investimento emotivo, economico e organizzativo enorme.
Un ciclo di speranza e di delusione che può ripetersi molte volte, e che pone la necessità continua di fare delle scelte, di prendere delle decisioni, e soprattutto, di mettersi continuamente in discussione per decidere per quanto tempo ancora andare avanti. Nel momento in cui una coppia sterile si rivolge al medico o a centri specializzati per una richiesta di assistenza medica, deve essere consapevole che inizia un percorso che può durare a lungo e che prevede una fase diagnostica e una fase terapeutica, spesso a tappe e che non sempre è in grado di risolvere il problema e di soddisfare il desiderio di un figlio.
Oltre allo stato di grande disagio psichico che la coppia vive dal momento in cui scopre la propria condizione di sterilità, si aggiunge l’ansia di non potere risolvere “subito” il problema , la necessità di utilizzare energie fisiche e psicologiche, oltre l’impegno di tempo, per affrontare le varie tappe del percorso, la depressione per gli eventuali fallimenti ed il rischio di non recuperare l’energia sufficiente per andare avanti
La qualità di vita, le relazioni familiari, sociali e lavorative ne possono risentire.
E’ per questo che, fin dall’inizio, la coppia deve avere “una parte attiva” in ogni fase del processo : deve pretendere di capire per potere decidere, deve essere messa in grado di fare un “programma riproduttivo” per sapere dove, se e quando fermarsi.
Oggi la medicina offre grandi possibilità. Basti pensare che, grazie alle biotecnologie riproduttive,nascono nel mondo occidentale circa ottocento bambini al giorno in coppie sterilità. Ben lungi dall’offrire una garanziasuccesso e con tutte le problematiche connesse ad ogniatto medico, i trattamenti per la sterilità dovrebbero essere vissuti da tutti (pazienti e non) anche con l’aspetto positivodelle nuove possibilità rese disponibili dal progresso medico. Ogni individuo ed ogni coppia può vivere la propria condizionein maniera diversa, ma ogni scelta deve essere rispettata.
Accetta la crisi!
La sterilità può essere una delle maggiori sfide della tua vita.
Non fare “finta di niente”: riconoscere la difficoltà e accettare le emozioni (comprese le crisi di pianto e la rabbia) è la condizione indispensabile per elaborarle.
Alcuni consigli utili su come affrontare lo stress da sterilità
Molti psicologi e counselor si sono occupati, negli ultimi anni, quasi esclusivamente della sofferenza psicologica causata dalla sterilità. Questo ha consentito loro di acquisire una notevole esperienza nell’aiuto alle coppie e una conoscenza specifica del problema. Le associazioni dei pazienti e le società scientifiche di medicina della riproduzione hanno fatto tesoro della loro esperienza e hanno sintetizzato alcuni consigli utili per i pazienti qui di seguito riportate:
Impara a parlare del tuo problema di sterilità
Decidi con il partner, cosa e quanto volete informare gli altri riguardo alla vostra infertilità, per tutelare la vostra intimità e privacy. Non è opportuno nascondersi, ma non è affatto necessario esporsi al rischio dell’incomprensione e dell’indifferenza soprattutto riguardo ad aspetti psicologicamente delicati. Scegli consapevolmente con chi, quando, come e di cosa vuoi parlare.
Non sentirti in colpa
Resisti alla tentazione di prendertela con te stesso e di accusarti per tutte le scelte fatte finora (aborti, nella pianificazione familiare, scarsa cura del proprio corpo, ecc).
Farsi catturare dai “cattivi” pensieri non può far altro che peggiorare le cose, mentre occorre concentrarsi sul futuro.
Sii solidale con il tuo partner
La collaborazione e comprensione reciproca sono fondamentali.
Questo significa anche e soprattutto saper riconoscer e e accettare le reazioni psicologiche dell’altro (che possono essere diverse dalle tue) e aiutarlo tenendo conto di ciò di cui ha bisogno.
Aggiornati il più possibile
Leggi il più possibile sulla sterilità e chiedi informazioni al tuo medico e alle altre coppie che affrontano il tuo stesso problema di sterilità.
Chiedi aiuto se ne senti il bisogno
Spesso la sofferenza causata dall’a sterilità è sottovalutata da chi ti circonda e in generale dalla società. Questo non fa che aumentare il desiderio di solitudine e di isolamento. Invece, condividere la propria esperienza e le proprie emozioni, anche negative, può essere di grande aiuto. Rivolgiti ad uno specialista (counselor o psicologo) o più semplicemente tieniti in contatto con coppie o associazioni di pazienti.
Non essere né troppo ottimista, ne troppo pessimista
Cerca di calibrare ottimismo e pessimismo in base alla tua concreta situazione valutata con il massimo realismo possibile. Il modo migliore per farlo è quello di tenere conto delle percentuali di successo della tecnica che stai utilizzando, relative al tuo particolare problema di sterilità, e se sei una donna, alla tua età.
Coltiva altri interessi e non trascurarti
Un trattamento di PMA può essere impegnativo quasi come se fosse lavoro a sé. Non lasciarti assorbire completamente dal tuo problema di sterilità, esisti anche tu. E’ importante conservare il senso della propria integrità e identità, mantenendo uno spazio mentale e un tempo libero dalla preoccupazione e dall’ansia causate dalla sterilità.
Prova a rilassarti
Esistono delle tecniche di riduzione dello stress come
lo yoga o la meditazione, molto utilizzate e consigliate.
Anche l’esercizio fisico può essere di aiuto nel contenere la tensione emotiva.