L’obiettivo di oggi è una migliore personalizzazione della terapia
La capacita’ della donna di rispondere alla stimolazione ovarica e’ molto variabile.
Negli ultimi anni il dibattito si e’ sviluppato sulla necessita’ di predire gli estremi della risposta ovarica e il problema della non modificabilità della ridotta riserva ovarica.
L’età da sola non e’ un indicatore significativo ed e’ irrinunciabile studiare il potenziale ovarico individuale prima di iniziare una stimolazione ovarica.
La corretta scelta del dosaggio di gonadotropine riveste un ruolo rilevante !
Una donna giovane con adeguata riserva ovarica può rispondere con una crescita follicolare inadeguata se il dosaggio e’ eccessivamente basso come può rispondere con una risposta a rischio di iperstimolo se stimolata con un dosaggio sovra massimale.
Con questa affermazione quasi scontata si vuole ribadire che legare solo all’età o alla scelta del dosaggio di FSH e’ oggi insufficiente.
Oggi esiste una glicoproteina il cui dosaggio e’ diventato strumento fondamentale del percorso
della fecondazione assistita.
Il suo nome é AMH ( ormone antimulleriano ) e il suo risultato e’ costante in ogni fase del ciclo mestruale, al contrario del dosaggio dell’FSH che e’ da effettuare in terza -quinta giornata del ciclo mestruale.
Al momento attuale dunque occorrerebbe quindi fare riferimento sia all’ AMH che all’AFC ( conta dei follicoli antrali).
Non ci sono molti studi statisticamente significativi sull’AMH ,ma il dato più interessante estratto da questi pur non numerosi lavori ( Nelson nel 2010 ,Yates 2011) e’ che l’adozione di un trattamento personalizzato sulla base dell’ esito dell’ AMH ,pur non modificando il numero dei cicli cancellati per poor response, riduce notevolmente l’ incidenza di iperstimolazione ovarica ( OHSS) come pure e’ aumentato il tasso globale di gravidanza rispetto al gruppo di controllo.
È quindi utile rimarcare il ruolo rilevante dell’ AMH sia nella identificazione degli estremi della risposta ovarica ,sia nella identificazione della strategia terapeutica.
L’approccio clinico sulla donna e’ alfine imprescindibile dalla conoscenza dell’FSH in terza giornata del ciclo,dall’AMH e dall’ AFC .
L’invito a tutti i clinici che affrontano i temi della IVF e’ quello di affinare l’uso di questi marker per individualizzare sempre al meglio i protocolli ideali per la paziente e per meglio affrontare le molteplici sfaccettature delle risposte alle stimolazioni effettuate sulle donne che si sottopongono ad una tecnica di. Fecondazione assistita .
E per meglio comprendere cio’ ,occorre tuttavia , meglio definire cosa vuol dire modalità della personalizzazione ,affinché il clinico sia in possesso di strumenti sempre più facilmente applicabili nella pratica quotidiana.