Strategie nella poor responder
La stimolazione ovarica e’ il parametro piu’ importante per diagnosticare se una paziente che si sottopone a tecniche di riproduzione assistita produce buone risposte in senso riproduttivo o no.
Nelle donne ” poor responder” tale obiettivo e’ difficile da ottenere !
La mancanza di una definizione uniforme di ” poor risponders” rende difficoltoso il confrontare la scelta del protocollo per la valutazione ed il management delle pazienti.
Le strategie in queste donne potrebbero essere molteplici: dall’aumento di dosi di gonadotropine,all’aggiunta di GH ,all’utilizzo dell’antagonista ,ad un protocollo di tipo Flare Up, oppure alla scelta di una IVF in un ciclo naturale.
Ebbene analizziamo i vantaggi e li svantaggi di quest’ultima possibilità .
Vantaggi : semplicità del trattamento,maggiore accettazione del trattamento ,no rischi di Iperstimolazione ,minori costi,possibilità di seguire più cicli consecutivi.
Svantaggi : un rischio di ovulazione prima del pick Up ,nessuna crescita follicolare adeguata, il non recupero di ovociti,una bassa pregnancy rate legata al fatto che si trasferisce solo un embrione.
Oggi si parla molto di “stimolazione dolce” ,in pratica e’ la realizzazione di una stimolazione minima con basse dosi di gonadotropine ,quando il follicolo raggiunge 13 , 14 mm di diametro più un utilizzo dell’ Antagonita del GnRH per prevenire una ovulazione prima del pick Up .
In letteratura e’ ormai condiviso che non esiste differenza tra cicli di IVF classici e cicli spontanei con minima stimolazione in termini di recupero ovocitario e qualità ovocitaria, come pure in termini fertilizzazione e qualita’ embionaria .
E’ intuibile come l’utilizzo di un ciclo spontaneo con minima stimolazione e’ una valida alternativa sopratutto nelle donne poor responder.
Minore rischio per la paziente verso l’iperstimolazione, proprio perché donne con capacita di risposte inaspettate e incontrollabili, minor disconfort, maggiore possibilità che la paziente si sottoponga a stimolazioni successive in caso di fallimento.
Ma se e’ vero quanto sopra, va’ sottolineato che le capacita’ di impianto sono soggette a maggior fallimento.
Una strada interessante e stimolante, che in buone mani puo’ dare grandi risultati biologici e se ben trasmessa alle pazienti puo’ ridurre quelle ansie legate alla paura della terapia ormonale !
Giuseppe Valenti